La ghettizzazione americana, di giorno e di notte
Netflix azzecca per l’ennesima volta un film d’interesse pubblico, sebbene narrante la storia classica e disperata di chi nasce marcato nei sobborghi stars and stripes.
E’ la California di Oakland stavolta l’epicentro dannato dove si raccontano le gesta di Jahkor, prodigio rapper afroamericano dal passato familiare, presente e futuro indirizzati verso lidi di condanna e perdizione d’animo!
Dopo Black Panther e l’affaire OJ Simpson il giovane Joe Robert Cole dirige in modo lineare All Day and a Night, esaltandosi inoltre in una pregevole sceneggiatura che mette in risalto la durezza e cupezza di un gangster movie da strada ante litteram e perfettamente realista.
Il ragazzo capisce ben presto, attraverso le “imprese” di un padre violento e tossicodipendente, cosa la vita gli riserverà, e se un’introspettiva paura iniziale mista a bontà lo faranno più volte traccheggiare, ciò che diventerà una volta vestiti i panni da giovane/adulto sarà l’ovvia conseguenza di un percorso segnato.
La tristissima pellicola di Cole parte a ritroso, nel momento del duplice omicidio che chiuderà all’infinito dietro le sbarre l’esistenza di Jahkor, perfetto nelle sembianze tormentate e negli occhi sconfortati di Ashton Sanders, fino a farne rivivere le azioni dalle angosce primordiali a quelle definitive in carcere, nonostante abbia ancora tanti anni da vivere!
Il regista ci da dentro con inquadrature violentemente appiccicate agli interpreti, che servono ad esaltare nei primissimi piani che dedica loro un’assuefazione verso uno stile di vita alternativo che pone però gli idoli col microfono paritari a quelli con la pistola: entrambi sono vincitori e ce l’hanno fatta a sbarcare il lunario. Se i primi infatti non rinnegano strada e delinquenza, tra un singolo di successo e l’altro, esibendosi in sparatorie che hanno fatto storia, gli altri invece puntano al rap come passatempo dietro al “lavoro” da gangster!
Ed è così che il massimo a cui si deve aspirare è guardare le spalle ai vari Malcolm o Big Stunna, icone non di meno dei Tupac o Notorious Big di turno, grandi uomini ai quali dedicare persino vita e libertà, rinunciando magari anche a un lavoro tranquillo da commesso!
Eccellente ancora una volta l’aiuto di Jeffrey Wright, che in quest’opera si divide tra l’effervescenza di un padre padrone e schiavo della droga e la saggezza di un confidente carcerario, due modi di vivere che ne fanno un maestro, soprattutto senza il benchè minimo rimpianto, a differenza del figlio, ormai atroce e cinico assassino ma che non può nemmeno conoscere e dare al suo di bambino alcun tipo di “educazione”.
Cole da il giusto risalto agli omicidi, ma li centellina per aumentarne la valenza drammatica, preferendo lavorare sui dubbi psichici che la quotidianità da ghetto riversa nella mente del protagonista, raccontandoci l’ordinario giornaliero di Fuqua dalla parte dei neri e non della polizia, rimanendo perciò distaccato dalla collusione e corruzione delle forze dell’ordine ma pure dall’efferatezza brutale delle uccisioni nelle strade e sobborghi di colore americani.
Al tempo stesso la lotta di classe che fa del killer di Spike Lee quasi una vittima del mainstream sociale non viene per nulla sfiorata.
Questo da originalità a un prodotto così ricco di sfumature e di difficile collocazione, sebbene climax o hype cinematografici se ne vedano col contagocce, rinunciando anche a un briciolo di ironia che la scontata soundtrack alla Donald Glover di Atlanta avrebbe potuto innescare.
Il lungometraggio di Cole perciò assume aspetti crime atipici, che si avvicinano più a un dramma sentimentale, riferito al rapporto padre-madre/figlio, donna/uomo ma pure fratello/fratello di sangue, inteso come fratellanza on the road, tre affetti che hanno qui la violenza quale unico denominatore comune.
All Day and a Night è l’ennesimo pugno nello stomaco che serve ad aprire gli occhi sulla brutalità della ghettizzazione nella terra dei sogni e di quel microcosmo ad essa affine che si viene a creare poco dopo la nascita e che accompagnerà per sempre le abitudini dei suoi residenti. Un film che probabilmente non rimarrà negli annali ma da vedere assolutamente!