Cosa può nascere dalla combinazione dell’ penna abile di Mary Shelley e la pellicola di James Whale? Un’indimenticabile parodia in bianco e nero, tutta in stile anni 20′ , diretta da Mel Brooks.
Riprendendo esteticamente i toni del film di Whale, gli attrezzi di scena dell’originale e le medesime collocazioni scenografiche, Brooks diverte e conquista, raggiungendo il titolo di ”campione d’incassi” nel 1975 e guadagnando il tredicesimo posto nella classifica delle migliori cento commedie americane di tutti i tempi.
Ci troviamo nel lontano 1930, il giovane medico e professore universitario Frederick Frankenstein eredita dal nonno Viktor Von Frankestein un castello in transilvania e pur covando un profondo disprezzo per gli esperimenti assurdi del defunto, vi si reca.
E’ proprio qui che incontrerà gli indimenticabili personaggi tragicomici della pellicola.Come dimenticare l’imprevedibile nipote dell’ aiutante gobbo del nonno, Igor, la procace assistente Inga e la sinistra nonchè amante del barone, Frau Blücher, la quale attraverso sotterfugi farà trovare i vecchi appunti di Viktor al nipote, dando inizio all’esperimento di Frederick.
A causa di un errore di Igor, che impianta alla creatura del professore un cervello abnorme invece di quello desiderato, la situazione sfugge al controllo di Friederick: il mostro scappa creando scompiglio fra la popolazione della Romania e da il via alla ”caccia al mostro” guidata dal rigido ispettore Kemp.
Da questo momento, lo spettatore viene catturato dalle mille disavventure dei protagonisti: dal rapimento di Elisabeth, fidanzata di Friederick, fino all’innamoramento della donna, colpita dalle prestazioni sessuali del mostro e dal suo enorme Schwanstucker.
Un capolavoro comico interpretato da un cast unico. Gene Wilder, Marty Feldman, Teri Garr e tutti gli altri, divertono grandi e piccini e fanno si che la pellicola sia ricordata e rivista con piacere anche a distanza di trent’anni.