Fuga per la Vita
Debutto in regia per Melina Matsoukas, di chiare origini greche e figlia di migranti, perciò meglio di chiunque altro interessata a trasporre sul grande schermo le problematiche che attanagliano minoranze etniche nella Terra dei Sogni, troppo spesso prodiga di speranza a senso unico, permettendo invece che neri, ispanici ed emigrati vari vengano risucchiati nella spirale di violenza o ingiustizia delle forze dell’ordine.
Queen & Slim precede in modo beffardo l’affaire Floyd e relative marce di protesta che hanno flagellato le strade a stelle e strisce, con annesse insurrezioni da parte di personaggi famosi in ogni settore sociale e minacce congiunte di bloccare parecchie attività collettive! Alla luce di tale coincidenza, questo piccolo gioiello di cinema ha un’importanza addirittura maggiore dei numerosi predecessori, sebbene con più appeal e ricchi di stelle in recitazione, qui limitata a Daniel Kaluuya e Jodie Turner-Smith, splendenti diamanti grezzi che uniranno un acting passionale e impavido ad una costante espressività visiva toccante, depressa e disillusa!
I dialoghi di Lena Waithe, pure lei all’esordio, introspettivi nel rendere i due protagonisti una cosa sola nell’infernale viaggio di sola andata direzione precipizio, si affidano niente di meno che a uno scrittore del calibro di James Frey, che stila un soggetto perfetto nel lasciare il segno e sprofondare gli auspici della combo verso un mefistofelico Detour contemporaneo, grazie ad una macchina da presa iper soggettiva, che alla primordiale esibizione cattura sia smanie ed ansie di chi non ha altra scelta che fuggire, sogni e progetti di chi è innamorato, ma anche frustrazione e disperazione di chi si sente a fine corsa!
La pellicola parte forte come un tuono, direttamente col dramma che attanaglierà la liaision di Slim e dell’avvocatessa Queen, la conoscenza dei quali nasce via social in Ohio, senza introduzione di alcun genere, per rendere al meglio l’angoscia che un semplice controllo di polizia può provocare per chi è “diverso”!
Il tragico incidente che lascerà l’appuntato per terra esanime, dopo che lui aveva inspiegabilmente iniziato lo scontro sparando per primo, sospettando di trovare droga nell’auto della coppia solo perché di colore, scatena infatti una traversata verso gli inferi che costringerà il duo a scappare da un mondo troppo severo e bigotto per credere alla legittima difesa di chi ha la pelle nera, preferendo allontanarsi e cercare aiuto nei propri simili!
La fuga da lavoro e famiglia alla Thelma & Louise, qui comunque obbligatoria, da un lato è il solo espediente per mantenersi liberi, ma dall’altro è una redenzione a termine, malgrado il viaggio verso la perdizione sia entrato nell’etere e li ergerà a paladini delle disuguaglianze sociali, persino fra chi dovrebbe dare loro la caccia, provocando – al pari delle drammatiche realtà attuali – battaglie autentiche contro uomini in divisa, creando così una spirale di violenza feroce che produrrà giovani killer in erba poi destinati alla morte!
Belli e contemporanei costumi e colonna sonora, che descrivono i neri sì disagiati ma pure ribelli e battaglieri nell’approcciarsi alle ingiustizie.
I tragitti in macchina, spesso luogo di camuffamenti e dove si celebrerà un’ovvia ed infuocata unione, estrema al pari dell’evasione in corso, si consumano attraverso iconiche ed oniriche vallate, autostrade deserte e percorsi tortuosi, dove natura, cavalli sciolti e vasti paesaggi raffigurano la bellezza di una libertà ormai lontana e non più raggiungibile!
Il finale, terribile seppur scontato, è il resoconto di una pellicola tanto semplice quanto efficacie, che vuole esclusivamente ripercorrere la sofferenza tuttora vigente di uomini e donne di colore, finanche lontano da morti domestiche, droga, criminalità e povertà. La missione consegue il suo scopo, senza hype e climax ad effetto, concentrandosi soltanto sulla disillusione di sentirsi diverso unicamente per la propria effigie, in un mondo, quello Stars And Stripes, ancora troppo oppresso per urlare a tutti indistintamente slogan di autonomia ed emancipazione civile!