Secondo capitolo della saga diretta da Chris Columbus, ispirata alla collana di libri della Rowling, dedicata al maghetto più famoso del grande schermo. Come il primo episodio, il film è distribuito dalla Warner Bros e ha come produttore David Heyman.
Ritroviamo vecchie conoscenze del primo capitolo come Richard Harris, nella parte di Albus Silente, i tre protagonisti: Emma Watson, Rupert Grint e Daniel Radcliffe, o la severa professoressa Mc Granit interpretata da Maggie Smith.
Harry Potter non ha trascorso delle belle vacanze: non solo ha dovuto subire la dispotica zia Petunia e il prepotente zio Vernon, ma sembra che anche i suoi migliori amici Ron Weasley e Hermione Granger lo abbiano dimenticato. Dobby, un elfo domestico, lo avverte dell’enorme pericolo che lo attende al suo ritorno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e cerca di impedirne il ritorno bloccando tutte le lettere di Ron e di Hermione.
Nonostante i consigli del saggio elfo Dobby, Harry Potter è fermamente deciso a tornare, per il secondo anno consecutivo, alla Scuola di Magia di Hogwarts. Per questo fugge dalla casa degli zii su una macchina volante con il suo amico Ron e riesce ad arrivare a destinazione. Ma nell’istituto non tutto fila per il verso giusto…
Qualcosa sta attentando alla vita di tutti i “mezzosangue”, i maghi figli di persone senza poteri magici. Harry e i suoi amici decidono di indagare sul mistero che sembra racchiuso nella Camera dei Segreti.
Rimane abbastanza inalterata la fedeltà al testo da cui il film è tratto (se è un limite o un pregio è difficile da dirsi), ed è da segnalare un notevole miglioramento a livello di effetti visivi, nonostante questi fossero molto più complessi (la realizzazione di Dobby ne è una dimostrazione).
Un seguito tutto sommato più che dignitoso, per alcuni aspetti più ricco del precedente, ma senza eccessiva verve o innovazione nei contenuti e nello stile.