Rapa Nui (1994)

Non è una nuova leggenda quella che viene raccontata in questa pellicola, la leggenda dell’Isola di Pasqua. Gli storici da anni si domandano il senso dei cosiddetti Moai, che hanno creato il disboscamento di un’intera isola e della morte di tutti gli abitanti dell’isola.

Il film, concentrato sulla storia d’amore fra due indigeni, abitanti dell’isola di Pasqua, racconta una delle ipotesi che sono state fatte circa la tragica fine della popolazione: causata dal disboscamento dell’isola e dalla ribellione degli operai addetti alla costruzione di Moai.

Diretto da Kevin Reynolds, Rapa Nui è un film del 1994, con Jason Scott Lee, Esai Morales e Sandrine Holt. Il film è una produzione di Reynolds e di Kevin Costner, ed è ambientato sull’Isola di Pasqua, nel periodo antecedente alla colonizzazione Europea.

Nell’isola di Pasqua (Rapa Nui) misteriose e colossali statue dette Maoi emergono imponenti. Le hanno costruite la tribù dei Lobi Corti, ridotta in schiavitù dalla casta nobile dei Lobi Lunghi di origine polinesiana.

La vita si svolge condizionata da riti arcaici e tabù, anche dall’amore tra il nobile giovane Noro e Ramana, splendida fanciulla della tribù dei Lobi Corti. Noro è stato prescelto dal nonno Ariki-Mau ad effettuare prima di succedergli l’avvincente gara annuale, mai vinta da un candidato dei Lobi Corti.

La gara è in onore di Hotu Matu’a, il mitico primo abitante di Rapa Nui che, secondo la leggenda, tornerà su di una “bianca canoa” per guidare tutta la tribù verso un nuovo mondo. Nella gara i giovani dovranno scalare e discendere le pareti rocciose a picco sull’oceano, indi nuotare fino ad uno scoglio, cercarvi un uovo di uccello-mosca e portarlo intatto al Re.

Bel film senza dubbio, la storia può sembrare scontata, in quanto era un’usanza di molte popolazioni indigene quella di fare delle gare per sposare una donna o per avere l’assoluto comando, ma Rapa Nui è diverso, spiega la possibile fine di una popolazione proprio a causa di questa usanza folle.

 

Il trailer

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