Quando i vampiri cominciano a perdere credibilità sul grande schermo, ecco che l’adattamento cinematografico del romanzo della Meyer da parte di Catherine Hardwick, ha dato il colpo di grazia ad una leggenda. La morte del Dracula di Brian Stocker, il vampiro cattivo per eccellenza, interpretato da Christopher Lee.
Film che ha attirato l’attenzione di innumerevoli teenagers, affascinate dal personaggio di Edward, interpretato da Robert Pattinson, affascinante senza subbio, ma privo di qualsivoglia personalità. I poteri del vampiro, che un tempo erano: forza bruta, immortalità e capacità di trasformarsi in pipistrello, perdono ogni crudeltà.
I vampiri di Twilight sono immortali, resistenti al sole, brillano come lampadine o come insegne di negozi fosforescenti, belli da morire e asociali, è questa la descrizione più adatta alla decadenza di una razza un tempo mostruosa che terrificava il grande schermo e aveva un forte potere di suggestione su intere popolazioni.
Bella Swan è sempre stata diversa dai suoi compagni, non le è mai importato di fare amicizia con le ragazze più alla moda del suo liceo di Phoenix. Quando la mamma di Bella si risposa e manda a vivere la figlia con il padre, nella piovosa cittadina di Forks, a Washington, Bella non prevede affatto che la sua vita possa subire grandi cambiamenti.
Almeno fino a quando non incontra il misterioso e bellissimo Edward Cullen, un ragazzo diverso da chiunque altro abbia mai conosciuto. Edward è intelligente e arguto ed è capace di leggere nella sua anima. Presto, Bella ed Edward si lasciano trascinare in una storia d’amore appassionata e decisamente poco convenzionale.
Edward riesce a correre più veloce di un leone di montagna, può fermare a mani nude una macchina in movimento e non invecchia dal 1918, perchè come tutti i vampiri è immortale.
Incredibile come la tradizione dei vampiri sia andata a rotoli nel tempo, come le ragazzine vogliano vedere la storia d’amore e vampiri con un’anima. Ai tempi di Buffy l’ammazzavampiri, se un vampiro voleva un’anima doveva guadagnarsela con percorsi complicati e che potevano portare alla follia, adesso possono godere dell’immortalità senza pagarne alcun prezzo.
Eppure, quando si ha necessità di guadagnare, il grande schermo e i registi sono disposti a copiare idee improponibili come questa, anche a costo di far distaccare dalla tradizione gli appassionati. Come dimenticare Van Hellsing, il cacciatore di mostri? Forse ultima pellicola sopravvissuta a questa ondata di bontà nel mondo dei vampiri.
Inutile arrovellarsi oltre, il film si ama o si odia a seconda di quanto si è attaccati alla tradizione dei ”vampiri cattivi” o meno. La storia d’amore è scontata, le inquadrature sembrano amatoriali, i colori imitano Tim Burton per il monocromatismo e gli attori come Kristen Stewart e Robert Pattinson sembrano conoscere due espressioni facciali per esprimere ogni stato d’animo.