Capolavoro della fantascienza di Roland Emmerich, del 1994, ”Stargate” continua tuttora a far faville sul piccolo schermo e nelle collezioni dei cineamatori. Per non parlare degli appassionati del genere. Difatti, il film ha riscosso tanto successo da avere come riconoscimento il ”Saturn Award” come miglior film di fantascienza.
Daniel Jackson (James Spader), un giovane egittologo assai competente, ma perso dietro ad alcune teorie riguardo l’antico Egitto che la comunità scientifica considera tutto sommato risibili, viene coinvolto in una ricerca top secret del governo americano; il suo compito, quello di decifrare dei geroglifici “un po’ speciali”.
Da alcuni anni infatti, in gran segreto, gli Stati Uniti studiano con alacrità una sorta di enorme ad antichissimo anello di pietra circolare, rinvenuto presso la piramide di Giza, in Egitto, negli anni ’20. Sotto l’anello di pietra, apprenderà con stupore il giovane, dopo aver svelato l’enigma semiotico, è stata trovata una misteriosissima struttura circolare delle stesse dimensioni, metallica, costituita da una lega sconosciuta e sicuramente di origine extraterrestre.
Si tratterebbe nientemeno che di una porta inteplanetaria, uno Stargate, insomma, in grado di aprire un varco nello spazio-tempo e di collegare istantaneamente due punti lontanissimi dell’universo. Una scoperta destinata non solo a rivoluzionare la storia passata e futura dell’uomo, ma anche a proiettarlo nel cosmo, e forse ad esporlo ai grandi pericoli di un eventuale incontro ravvicinato.
Sarà l’inizio di una mirabolante avventura verso l’ignoto, che i militari USA, forse ottusi ma certo prudenti, vogliono condurre “fucile alla mano”. Riusciti a far funzionare il marchingegno, verrà spedita una squadra di militari, con il giovane Jackson in qualità di esperto, e capitanata dal colonnello O’Neil (Kurt Russell); dovranno essere pronti a numerose sorprese…
Il film si sofferma su alcuni interrogativi che hanno attanagliato e fatto arrovellare le menti di milioni di scienziati, su quali fossero le origini delle piramidi, se ci fosse stato lo zampino di forze aliene o sovrannaturali , proprio per la loro maestosità rimasta inspiegabile anche alle teorie più evolute.
Lasciando in massima parte in un angolo la storia (come d’altronde è sacrosanto in un film d’evasione quale questo è) e prendendo spunto da alcuni interrogativi che in effetti anche studiosi “seri” si sono posti nel tempo, il regista e gli sceneggiatori di Stargate costruiscono una storia a base di extraterrestri (uno solo, per la verità, ma non vogliamo svelare troppo…) che spiega tutto; o perlomeno, che di tutto dà una interpretazione plausibile, se vogliamo viaggiare con la fantasia, e soprattutto coerente in ogni sua parte.
Le teorie elaborate in ”Stargate” possono apparire bizzarre, ma hanno dato vita ad un film di fantascienza diverso da molti altri, rendendolo decisamente ”non sciocco e frivolo”, ma innovativo e brillante.
Ottimo nella parte del militare tutto azione e poco cervello, entro un ritratto comunque benevolo e da cui emerge come figura positiva, Kurt Russel; non particolarmente significativa, ma ad ogni modo inserita nel contesto, l’interpretazione di James Spader, nella parte del classico secchione concentrato sullo studio dei caratteri antichi e sulle popolazioni antiche.
Qualche faciloneria nella parte iniziale, ed un pizzico, ma appena un pizzico, di humour.
Buon connubio di elementi e un ”must” del cinema di fantascienza da non perdere.