Nuovo sensazionale thriller che vede come protagonista l’ormai affermatissima Milla Jovovich, ben nota protagonista di film come: ”I tra moschettieri”, la saga ”Resident Evil”, ”Giovanna D’arco” e tanti altri grandi classici del cinema. Dalla regia di Julien Magnat, ecco sbarcare nelle sale cinematografiche internazionali ”Faces in the crowd”, riuscitissimo film del 2011.
Il tema è decisamente nuovo, in tutta onestà non sapevo l’esistenza della prosopagnosia, deficit percettivo acquisito o congenito del sistema nervoso centrale, che impedisce ai soggetti che ne vengono colpiti di riconoscere correttamente i volti delle persone.
La protagonista è colpita dalla prosopagnosia in seguito ad un incidente creando una sorta di intricato labirinto di immagini che confondono letteralmente lo spettatore. In tutta onestà, a metà film mi sentivo come spaesata, non riuscendo a riconoscere i vari personaggi e ad identificare le mosse del killer.
Anna Marchant è una bella e giovane insegnante delle scuole elementari che viene aggredita e percossa dal serial killer soprannominato Tearjerk Jack. Miracolosamente sopravvive alla terribile esperienza, ma a causa dei colpi subiti alla testa si ritrova a combattere contro il disordine neurologico noto come prosopagnosia: Anna cioè non è più in grado di vedere e riconoscere le facce delle persone che la circondano e si ritrova a doversi orientare nei suoi rapporti sociali con l’udito e le voci altrui.
Anna dovrà collaborare col Detective Kerrest per trovare e riconoscere il suo assalitore prima che questi mieta altre vittime. Lo pietato assassino, nel frattempo, si farà a lei sempre più vicino, nel tentativo di liberarsi dell’unico testimone che può riconoscerlo…
Oltre alla stupenda Milla Jovovich ( che ha la capacità di essere un vero e proprio camaleonte adattandosi ad ogni tipo di genere cinematografico, passando da eroina a ragazza indifesa), troviamo il bello e tenebroso Julian McMahon, che ha magistralmente abbandonato i panni dell’affascinante chirurgo estetico della serie Nip/Tuck o quelli dell’antagonista dei ”Fantastici Quattro” , per prendere quelli dell’ispettore di polizia innamorato della protagonista.
Furbo il regista a trovare una soluzione alla malattia di Anna, con l’aiuto di una psicologa sorda, fa riflettere su quanto ci affidiamo ciecamente ai nostri cinque sensi e a quanto sia importante in questi casi trovare soluzioni alternative.
Davvero uno dei più dei thriller del 2011, assolutamente consigliato.