Chi, vedendo sulla locandina di un film, nomi celebri come Nicole Kidman e Nicolas Cage, non ne rimane affascinato prendendoli come garanzia? Chi conosce Cage e la Kidman, è abituato a vederli in film che solitamente sono degni di esser ricordati, ma è stato il caso di Trespass?
Trespass è una pellicola del 2010, diretta da Joel Shumacher, che vede come nucleo centrale della storia, due coniugi vittime di un sequestro. Per la trama banale e già sentita, il regista aveva di certo bisogno di due grandi attori come la Kidman e Cage, senza i quali probabilmente lo spettatore avrebbe rinunciato alla visione nel giro di qualche minuto.
Si ha l’illusione che Schumacher piazzi le sue pedine per alcuni colpi di scena ben innestati, ma “il grande regista di ‘‘Batman & Robin” non osa mai stracciare un paio di pagine della sceneggiatura per avventurarsi nell’oscurità con la sua macchina da presa. L’incastro dark, con la possibilità che il personaggio della Kidman sappia più di quanto dovrebbe, va presto a farsi benedire.
Un flop? Non lo si può definire tale, in quanto è sempre un piacere vedere in azione due divi del cinema come loro, ma per quanto riguarda i colpi di scena, scarseggiano alquanto. Ci troviamo quindi di fronte alla banalità di una famiglia ”upper” , con tanto di villa da plurimiliardari e con una cassaforte grande quanto la loro porta d’ingresso.
Anche la sotto-storia che riguarda la situazione familiare, come la figlia adolescente che vuole a tutti i costi avventurarsi ad una festa con droga e alchol senza il permesso dei genitori, o il rapporto di coppia distrutto ormai a causa di una marito inesistente, sono elementi già sentiti.
Kyle Miller è un commerciante di preziosi piuttosto indaffarato con una bella moglie, la sofisticata Sarah che dal canto suo cerca di salvare un matrimonio che si appresta a naufragare per le continue assenze di lui e tenta di tenere sotto controllo una figlia adolescente con la tendenza a frequentare cattive compagnie.
L’unità dei Miller sarà messa ancor più a dura prova quando un gruppo di malviventi armati farà irruzione nella villa della famiglia minacciando di uccidere tutti se la cassaforte, celata in un muro dell’abitazione, non verrà aperta. Così, mentre il capofamiglia cerca di contrattare per la vita dei suoi cari, all’interno della banda verranno alla luce dei conflitti insanabili che finiranno per mettere i criminali forse l’uno contro l’altro.
Cage fa l’eroe un’altra volta, ostinato nel non voler aprire la cassaforte, pronto a sacrificarsi per la figlia adolescente, pronto a reagire ai rapinatori… senza dubbio però lo preferivamo in ben altri film. Chi può dimenticare Cage in Ghost Rider? Spietato, ma allo stesso tempo con un cuore umano? O nell’Apprendista Stregone? Dove da solo combatte le forze del male?
Dato che è una battuta ripetuta nel corso di tutta la pellicola dall’Ostinato Cage, si sarà sicuramente esercitato molto nel dire ”no”, davanti allo specchio per sembrare il più convincente possibile. Dovrebbe imparare a rifiutare in questo modo anche ruoli che non gli si addicono?
Per quanto riguarda la Kidman, probabilmente voleva ribadire il suo ruolo di Regina del Dolore, sempre combattuta e pronta a piangere davanti al set (ruolo riuscitissimo, ma in grandi film), anche se ciò, non significa accettare delle pellicole ”dolorose”.
Trespass ricorda (vagamente) ”Ore Disperate” di Michael Cimino, ma se il film con Mickey Rourke è un’opera godibile e riuscita, quello di Schumacher rimane più impresso per la cialtroneria con cui è stato scritto e prodotto.
La trama è piena di grossolanità imperdonabili (i rapinatori che entrano nella vigilatissima casa con un trucco che neanche la Banda Bassotti sarebbe stata capace di fare…) e assurde pretese di suspense psicologica (i coniugi Miller urlano tanto ma non hanno spessore, mentre i rapinatori anche loro urlano tanto ma sembrano pazienti da terapia di gruppo) mentre la regia doppata pensa di poter regger tutto da sola (per poi scivolare in tremendi flahback muniti di una color correction degna di Tempesta d’Amore).
Comunque, se si ha intenzione di ”divertirsi” un po’ con un thriller già visto, questa pellicola è assolutamente consigliata, se si cerca la novità, meglio girare a largo.