Birdman rappresenta l’ultimo parto della mente geniale e un po’ matta di Alejandro Gonzàlez Iñarritu, già regista di perle quali 21 grammi e Babel, film che hanno consacrato il regista messicano come uno tra i più eclettici ed ispirati del panorama hollywoodiano.
Ma partiamo dal principio: chi è Birdman? Birdman è un supereroe, uno di quelli che fa andare in tilt il botteghino ed è capace di registrare milioni di dollari di incassi con una trilogia di film che lancia il suo alter-ego, Riggan Thomson, nell’Olimpo degli attori tripla A.
Soldi, fama, successo. Molte celebrità considererebbero un’occasione tale come l’apice della propria carriera.
Non Riggan Thomson. Il nostro protagonista (interpretato da un Michael Keaton di nuovo alla ribalta) vuole dimostrare di essere un vero attore, non l’ennesima “stella cadente” del cinema , atta unicamente a macinare soldi per un’industria insaziabile per poi decadere come una “medusa morta” . Egli tenterà quindi di dimostrare la propria capacità attoriale inscenando a teatro una moderna rappresentazione dello spettacolo “What we talk about when we talk about love” di Raymond Carver.
Comincia così la sua personale epopea per dimostrare al mondo, ma soprattutto a se stesso, di non essere unicamente pane per i blockbuster, ma un attore vero, dall’animo profondo, che ha fatto della recitazione la sua vita e che è pronto a qualsiasi sacrificio per il realismo dello spettacolo.
Dovrà affrontare attori pretenziosi, un critico cinematografico diabolico e un difficile rapporto con la figlia Sam. Ma più di tutti dovrà affrontare proprio il suo passato, nei panni del supereroe Birdman, che vive dentro di lui ed alimenta il suo amor proprio in modo smisurato, “donandogli” addirittura dei superpoteri.
Il film è girato in un unico lunghissimo piano sequenza, interrotto unicamente in due occasioni. Tale scelta di fotografia ha permesso ad Iñarritu di raccontarci la storia dal punto di vista del protagonista, in una perfetta trasposizione cinematografica dell’ego umano.
L’ambientazione è il dietro le quinte del teatro dove lo spettacolo andrà in scena: un luogo labirintico, caotico, che trasmette quasi una sensazione di prigionia (il film è ambientato per quasi tutta la durata all’interno del teatro).
Gli attori protagonisti della pellicola sono stati scelti con oculatezza. Il rapporto Thomson/Birdman non può che strizzare l’occhio a quello Keaton/Batman, che probabilmente perseguiterà l’attore fino al termine della sua carriera. Il personaggio di Mike Shiner, interpretato da Edward Norton è un perfetto “muro” contro Riggan, in quanto involontariamente spronerà il protagonista a fare di tutto per raggiungere l'”interpretazione perfetta”, e le situazioni che ne deriveranno tireranno fuori il peggio di entrambi. La Stone come sempre è abile nel rappresentare adolescenti, che siano ingenue e disilluse come in Easy Girl o in preda a turbe post-adolescenziali qui in Birdman.
Questi gli elementi del film che maggiormente ha fatto parlare di sè in quanto ad intraprendenza e particolarità all’ultima cerimonia degli Oscar. Se amate le storie fuori dal comune, una regia davvero particolare e i finali aperti, questo è il film che fa per voi.