Rafi ( Uma Thurman) è una 37enne newyorkese in carriera e appena divorziata. E’ in terapia presso la sua psichiatra Liza (Meryl Streep) con la quale ha un rapporto molto stretto e di grande fiducia. Una sera Rafi incontra David, un ragazzo di 23 anni, con la passione per la pittura ma senza il coraggio di farne un lavoro. Rafi e David si piacciono fin da subito, si frequentano e cercano di portare avanti il loro rapporto. Ciò che preoccupa Rafi è la grande differenza d’età tra lei e David, il trovarsi in due fasi della vita completamente diverse e quindi avere dei desideri molto lontani in vista di una futura vita insieme. Tutto si complica quando Liza scopre che il ragazzo di cui Rafi si sta innamorando, David, è suo figlio. Liza è infatti molto scettica e preoccupata per questa relazione sia per la differenza d’età tra i due ma soprattutto perchè vorrebbe per suo figlio una donna ebrea, fede che professa tutta la sua famiglia.
Prime è una commedia in perfetto stile americano. Contrariamente alla maggior parte delle commedie degli ultimi anni prodotte negli Stati Uniti, espone ed indaga questioni che sono sempre più appannaggio del genere drammatico. Il film infatti fa riflettere gli spettatori su una domanda senza tempo: l’amore che lega due persone può davvero superare tutto? Anche una notevole differenza d’età e una religione diversa?
La prima questione legata alla differenza d’età è lungamente trattata nella pellicola. David vive ancora con i nonni, spende gran parte del suo tempo giocando con i videogiochi, ha un rapporto infantile con i suoi amici e i suoi divertimenti sono quelli di un tipico ventenne, come le serate in discoteca. Rafi, invece, è indipendente, in carriera, molto legata alla sua libertà e ai suoi spazi, e alle serate in discoteca predilige una serata romantica. Oltre alle abitudini e allo stile di vita diversi che derivano dal trovarsi in fasi della vita lontane, sono evidenziati anche i diversi desideri per il futuro che hanno Rafi e David. Rafi desidera diventare madre mentre David è concentrato nel trovare il suo posto nel mondo. Differenze che porteranno i due inevitabilmente a separarsi.
La seconda questione, ovvero quella collegata alla diversa fede di Rafi e David non è approfondita in tutte le sue sfaccettature. Il regista (Ben Younger) si concentra nel mostrare, in maniera a tratti ironica, la preoccupazione della madre Liza verso la relazione di suo figlio David con Rafi. E’ infatti convinta che un rapporto riesca a funzionare solo se si hanno la stessa visione sul mondo e la stessa fede. Per Liza, se David si sposasse con una donna non ebrea vorrebbe dire che, con ogni probabilità, perderà la sua religione e le sue radici. Il problema del differente credo religioso, viene solamente accennato da Rafi e David con pochi e accennati dialoghi sull’argomento. Sarebbe invece stato interessante capire come e se questa differenza possa incidere nella vita quotidiana di una coppia. Se avere due fedi diverse possa essere davvero un problema o una risorsa. Se può portare ad una perdita di identità e se è un motivo di divisione tra due persone che si amano.
Un ulteriore aspetto sul quale ci si sofferma durante tutta la pellicola è il ruolo dello psichiatra. Liza, da psichiatra, dà consigli a Rafi che scopriamo essere del tutto lontani da quelli che dà, da madre, ai suoi figli. Proprio per questo vive un grande conflitto interiore che la porterà a rinunciare ad avere in cura Rafi.
Il film è girato con lo stile tipico delle commedie americane odierne. Il ritmo è incalzante e con poche ma definite pennellate si descrivono i caratteri dei protagonisti. La colonna sonora è composta da musiche originali e non, che vanno ad enfatizzare le varie scene del film, accompagnando lo spettatore durante tutta la storia, in maniera semplice e lineare.
Le performance attoriali sono di grande livello. Uma Thurman interpreta con grande abilità un ruolo diverso da quelli in cui siamo soliti vederla. Riesce a far emergere la dolcezza e la fragilità di Rafi e, allo stesso tempo, mostrare il suo temperamento forte e deciso sul lavoro e verso i suoi principi. Meryl Streep è perfetta nell’interpretare la psichiatra dalla mente aperta e liberale al lavoro, e la donna conservatrice in famiglia. Rispecchiando un’ ambivalenza tipica degli psicologi e psichiatri.
Film leggero ma non superficiale. Esempio che la commedia può e deve affrontare tematiche importanti, facendoci riflettere tramite l’ironia.