La moda dei remake hollywoodiani dell’horror giapponese è ormai un must irrinunciabile. Pellicole originali non note, si trasformano così in horror pronti a terrorizzare sale cinematografiche intere. Non prendendoci in giro, le idee di partenza sono ottime, le trame originali, ma per quanto riguarda la recitazione nell’originale, nella maggior parte dei casi, di scarso livello, non sempre ottiene gli stessi risultati dei registi hollywoodiani.
E’ il caso del film ”Pulse”, remake della pellicola del 2001 ”Kairo” del regista giapponese Kiyoshi Kurosawa, con una trama avvincente che mette lo spettatore di fronte ad una realtà possibile portata al paradosso. Protagonista, l’intera popolazione mondiale, accecata dalla tecnologia, inconsapevole della potenza e del pericolo che ne può scaturire.
L’intera vicenda ruota intorno alla giovane Mattie, che assiste al suicidio del fidanzato Josh, pirata informatico, del quale aveva perso le tracce da giorni. Mattie fa visita al ragazzo, trovando la casa trasandata e sporca e Josh diverso dal solito, come svuotato di ogni energia e ogni slancio vitale. Da quel suicidio, comincia la vicenda vera e propria, una corsa contro la morte, una serie di suicidi inizialmente inspiegabili causati da un’entità informatica spietata e desiderosa di vivere servendosi degli esseri umani.
L’idea di fondo è ottima, il cast ben scelto senza dubbio per i ruoli da interpretare, ma ci si domanda come mai, anche in questo caso, i protagonisti sembrino quasi immuni ai ”cattivi” delle pellicole horror. Mattie e Dexter sfiorano nel corso di tutto il film la morte, le entità, con gesti che appaiono quasi ridicoli, come il semplice ”passare accanto al pericolo di corsa”, oppure chiudere gli occhi, o addirittura voltare la testa per non dare la possibilità ai virus informatici di appropriarsi dell’energia vitale.
Errori che purtroppo commettono la maggior parte dei registi horror, ma che purtroppo sono impossibili da non notare. Il cast che ruota attorno a Mattie e Dexter svanisce in pochi minuti, loro riescono a fuggire incolumi.
Per il resto, è un must da non perdere per gli amanti del genere, riesce a scuotere dalla sedia lo spettatore e va apprezzato per la rapidità con cui si passa all’ azione. In ”Pulse” le presentazioni dei protagonisti sono accennate, non si entra nel privato delle loro vite, ma ci si sofferma sulla tragedia mondiale informatica. Ottimo elemento, da cui prendere spunto per realizzare pellicole Horror.