Ricordo che il giorno in cui io e mio padre decidemmo di noleggiare il dvd di questo film ci addormentammo entrambi sul divano del salotto. ”The exorcism of Emily Rose” è una pellicola del 2005 diretta da Scott Derrickson, un horror ispirato al capolavoro anni 70′, ”L’esorcista”.
Al contrario del suo predecessore, Derrickson delude il grande schermo inserendo innumerevoli dialoghi fra i vari personaggi, mentre le scene mirate a ”spaventare” il pubblico di limitano ad un numero ridicolo: a stendo due o tre. Il genere indicato è horror, in fondo il tema centrale è l’esorcismo di una ragazzina, ma non possiede suspance, mistero, terrore, colpi di scena.
Limitato se vogliamo, all’abitazione della ragazza, scuola e tribunale in cui si svolge il caso di Emily.
Essendosi ispirato alla tragica vicenda di Anneliese Michel, avvenuta negli anni 70′, morta in seguito ad un esorcismo, per questo motivo nel corso della trama compare spesso il tribunale in cui si svolge il caso di Emily (con annessi i noiosi dialoghi dei vari avvocati).
Una giovane avvocatessa di successo viene incaricata dallo studio per il quale lavora di difendere un prete dall’accusa di omicidio colposo. Il prete in questione viene accusato di aver spinto Emily Rose ad abbandonare le cure mediche prescritte per farle un’esorcismo, al termine del quale la ragazza muore.
Il film scorre tra l’udienza in tribunale ed i racconti fatti dal fidanzato, dalla famiglia e dal prete stesso che rievocano le allucinazioni e le manie autodistruttive di Emily fino ad arrivare all’esorcismo per scacciare ben sei demoni dal corpo.
Unico elemento positivo, è il non prendere nessuna posizione in merito all’accaduto, si tratta di un film che trova un compromesso fra ragione e religione, e riuscendo ad essere apprezzato quindi da laici e non. Il regista inoltre, al contrario dell’Esorcista, anni 70′, sceglie di non abbondare con le scene di pupille dilatate o vomito verde privilegiando il racconto dello scontro tra la ragione, il paranormale e la religione.
Bello 😀